DOMANDE FREQUENTI:
Si può sospendere il prolia se i valori della moc divengono favorevoli ?
Il denosumab non si puo’ sospendere all’improvviso per evitare effetti di rimbalzo ; se si pensa id sospenderlo si devono usare bifosfonati, non il clodronato, preferibilmente per via venosa , farmaci che possono essere prescritti alla maggior parte delle persone
In corso di denosumab, prolia , si possono fare estrazioni dentali? impianti ?
Il rischio di osteonecrosi e’ molto basso a patto che il dentista faccia una buona copertura antibiotica ; ilperiodo migliore è a 4 mesi della iniezione di denosumab
L’edema osseo successivo a fratture , distorsioni , è correlato alla osteoporois ?
L’edema osseo non è direttamente correlato alla osteoporosi, ma al trauma, e può essere trattato con clodronato o aminobifosfonati per via iniettiva
Effetti indesiderati dell’alendronato
Gli effetti indesiderati sono principalmente gastroesofagei, e un modesto aumento di osteonecrosi delle ossa mascellari e di fratture atipiche del femore; l’effetto lamentato spesso di perdita di capelli non è mai stato legato all’uso del farmaco negli studi controllati.
Per quanti anni è consigliabile l’assunzione orale di Alendronato ?
Di solito se la situazione del rischio fratturativo è decisamente migliorata dopo 5 anni si può sospendere la terapia. Ma questo va deciso dal Curante. Alternativamente, se il rischio rimane alto si può passare ad altri farmaci, inclusi gli anabolici (come il teriparatide o il romosozumab).
Cambio di terapia da bifosfonato a prolia.
Il farmaco denosumab può essere assunto a seguire alendronato. Non esistono consigli basati su evidenze cliniche. Non sono noti effetti aversi di questa sequenza.
Ho fatto un agoaspsirato tiroideo con referto TIR3A; cosa significa ?
La classificazione dei citologici tiroidei prevede varie classi che vanno dal TIR1 , esame non diagnostico perchè materiale insufficiente; al TIR 5 tumore tiroideo. La classificazione TIR3A sta a significare una lesione indeterminata, ma a basso rischio. L’anatomo patologo ha evidenziato delle alterazioni cellulari, tuttavia non sufficienti per classificare al lesione ad alto rischio . In questo caso si mantiene un follow up ecografico e si ripete l’esame citologico se la lesione dovesse incrementare in modo significativo o modificare l’aspetto ecografico
Ho fatto un agoaspsirato tiroideo con referto TIR3B; cosa significa ?
La classificazione TIR3B sta ad indicare una lesione in cui le alterazioni citologiche sono più sospette per una possibile iniziale degenerazione in forma maligna, tuttavia ancora non chiaramente evidente. In questi casi la decisione di eventuale radicalizzazione chirurgica tiene conto degli aspetti ecografici della lesione e di eventuali associazioni di mutazioni che vengono sempre studiate nel corso dell’esame citologico; si può optare per uno stretto follow up. Da tenere presente che spesso lesioni classificate come TIR3B all’istologico definitivo dopo l’intervento si rilevano come lesioni benigne. Non esistono molti altri criteri preoperatori decisionali; è noto che di un TIR3B solo un 20-30% si confermano poi come lesioni con aspetti maligni
Mi è stato consigliato intervento chirurgico per un nodulo che all’agoaspirato è un TIR3B; vi è urgenza di eseguire l’intervento ?
Il TIR3B non è diagnosi di carcinoma; il tumore tiroideo ha per definizione crescita molto lenta ( al di fuori dell’anaplastico ), per cui per un TIR3B ( lesione solo sospetta ) si può provvedere senza ansia … diciamo nel corso dei prossimi 3/4 mesi .
I noduli tiroidei vanno studiati tutti con agoaspirato ?
Le linee guida indicano agoaspirato per noduli maggiori di 1 cm e che abbiano determinate caratteristiche ecografiche che l’operatore ben conosce e in genere descrive ( le dimensioni non sono il solo criterio ). Al di sotto del centimetro vi è il rischio che il materiale che si preleva sia insufficiente per permettere un orientamento diagnostico . Personalmente posso indicare agoaspirato anche su noduli di 6/8 mm solo se hanno caratteristiche ecografiche fortemente sospette.
Tenere poi presente che l’esecuzione di una scintigrafia può essere di grande aiuto per indicare agoaspirato se lesione fredda, non captante il radioiodio
A cosa serve la scintigrafia tiroidea ?
È l’esame gold standard per diagnosticare gli ipertiroidismi, i noduli che funzionano in modo autonomo , oppure le tiroiditi subacute con ipertiroidismo secondario. Nello studio dei noduli la scintigrafia è dirimente solo se evidenzia un nodulo caldo funzionante ( bassissima probabilità di essere neoplastico ) o nodulo freddo, non funzionante ( probabilità più alta, non certezza, di essere neoplastico ) Il fatto che non evidenzi eventuali noduli presenti all’ecografia non è di aiuto nella diagnosi di probabilità neoplastica perchè il nodulo potrebbe essere non funzionante , (e quindi con probabilità maggiore di essere neoplastico ) ma mascherato da relativa iperfunzione del rimanente tessuto tiroideo. Quindi, in sintesi , la scintigrafia è attendibile solo se evidenza un nodulo iper funzionante o freddo; se non evidenzia noduli presenti all’ecografia, si deve rimandare alle caratteristiche ecografiche.